Svezzamento: perché aspettare i 6 mesi? Perché non serve iniziare con la frutta?

Svezzamento: perché aspettare i 6 mesi? Perché non serve iniziare con la frutta?

Genitorialità

Il bisogno di crescere: perché aspettare i sei mesi e perché non è necessario iniziare con la frutta

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e le maggiori istituzioni sono concordi nel dire che bisognerebbe aspettare i sei mesi per iniziare lo svezzamento. Ovviamente non c'è una scadenza precisa, può essere qualche giorno prima o anche dopo. Spesso i bambini sono interessati al cibo anche prima, ma ciò è dovuto al semplice fatto che sono curiosi di quello che fanno i genitori e sono in una fase in cui amano mettere tutto in bocca, per cui sono attratti più dalla gestualità, dai colori e dalle forme, non sanno ancora che il cibo li potrà saziare. Ma anche per i più curiosi sarebbe importante aspettare poiché l'intestino non è ancora predisposto, gli enzimi digestivi sono ancora insufficienti e le difese immunitarie non sono adeguate. L'intestino prima dei sei mesi non è ancora in grado di trattenere tutti i nutrienti, è come se fosse una spugna meno assorbente per intenderci ed è per questo che in questi ultimi decenni di "svezzamento anticipato" si sono dovute creare pappe ad hoc per i bambini con liofilizzati ed omogeneizzati: l'organismo del bambino prima dei 6 mesi non è ancora strutturato per accogliere il cibo vero... e qui la domanda sorge spontanea: se non sono ancora pronti, non è forse più fisiologico aspettare? Il latte è l'alimento perfetto e completo fino al sesto mese perché privarli di qualcosa che a livello nutrizionale è perfetto? Dai sei mesi in poi, invece, le scorte di ferro iniziano a scarseggiare ed è fondamentalmente per questo motivo che si iniziano a introdurre i cibi. Ovviamente il ferro non viene a mancare così, da un giorno all'altro, per cui c'è tutto il tempo per fare con calma e seguire i tempi del proprio bambino. Se la mamma non ha sofferto - in gravidanza e in allattamento - di problemi nutrizionali e se alla nascita il cordone ombelicale del bambino è stato chiuso (clampato) quando questo ha smesso di pulsare, non c’è bisogno di alcuna supplementazione con ferro. In tutti gli altri casi (ma sarà il pediatra a definirlo), potrebbe essere necessario supplementare il lattante con integratori a base di ferro, piuttosto che proporre un’alimentazione complementare forzata. E ricordiamoci che il bambino deve essere pronto e cioè deve aver raggiunto i presupposti per poter iniziare, che difficilmente può aver conquistato molto prima del sesto mese.

Perché non è necessario iniziare con la frutta?

frutta svezzamento bambino

Dopo decenni di svezzamenti omologati e precoci è ancora difficile scardinare il pensiero che si debba iniziare per forza con la frutta. La verità è che se il bambino è pronto a iniziare può mangiare anche altri cibi, anzi può assaggiare tutto ciò che fa parte di una dieta equilibrata e sana, con pochissime limitazioni (miele, funghi). I bambini hanno bisogno di energia per crescere e svilupparsi e la frutta non è sicuramente la scelta principale che possa aiutarli in questo. Contiene zuccheri e fibre, meno calorie rispetto al latte, per cui pensare di sostituire una poppata di latte materno o formulato con della frutta non asseconda le esigenze nutrizionali della crescita: rischiamo di riempire il pancino di meno sostanza. La frutta può essere presente nella varietà dei cibi offerti, il suo gusto dolce probabilmente la farà apprezzare, ma non deve essere per forza la priorità. E aggiungo un consiglio: quando la offrite associatela a un po’ di crema di frutta secca per aggiungere una quota importante di grassi buoni ed energia oppure a dello yogurt bianco che aiuterà a rendere quel piccolo break più nutriente e completo.



Articolo scritto da Elena Aprile - visita il suo sito web per maggiori informazioni Dietista Elena Aprile

elena aprile dietista

Mi chiamo Elena, sono una dietista che ha scoperto la passione per la cucina con cui amo trasmettere il concetto importante che gusto e salute possono far parte della stessa tavola. Sono mamma di Emma e Cesare che mi hanno fatto riscoprire la meraviglia di rallentare e il desiderio di ambire alla migliore versione di me stessa. Grazie a loro ho capito che voglio essere la mano che accoglie e accompagna le donne e le mamme a volersi bene, a nutrirsi loro per prime per poi nutrire al meglio a loro volta, dallo svezzamento alla crescita. Mi piace regalare sorrisi e mangiare cioccolato. Per me il cibo è anche profumo di ricordi. Sono molto legata alla tradizione e alle mie radici, ma amo che l’innovazione ci porti verso un nuovo benessere. “Il mio mulino” è la mia casa attuale, ma porta con sé la storia dei miei nonni, la loro cura e dedizione. Seguimi su

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