genitorialità ad alto contatto.jpg genitorialità ad alto contatto.jpg

Ciao Mamme, ciao Papà, oggi parliamo di alto contatto e necessariamente anche di babywearing.

Rispondere ai bisogni dei bambini, soprattutto nei primi mesi di vita, non è cosa facile. In gioco c’è un variegato elenco di fattori che spesso “distrae” e rende difficile l’arduo compito di noi genitori: il mondo esterno, la stanchezza, instabilità emotiva ecc ecc, e allora perché non usufruire dell’aiuto di un portabebè cosi da soddisfare il bisogno primario di contatto?

Lo mettiamo in atto senza saperlo ma il portare è una filosofia educativa basata sull’alto contatto, come l’allattamento a richiesta e la risposta immediata ai bisogni del bambino.

Ma cos'è questo tanto proclamato attaccamento?

"L’attaccamento è la relazione a servizio del bambino nella regolazione e nell’esplorazione. È la profonda e solida fiducia che il bambino trova nella disponibilità e responsabilità di chi si prende cura di sé."

In poche parole, dalla relazione con le figure di riferimento, il bambino sviluppa la fiducia nel mondo per esplorare, giocare e crescere, e tale relazione determina significativamente l’adulto che diverrà. Cosa significa dare al bambino un attacamento sicuro?

Mettere in atto un attaccamento sicuro significa quindi soddisfare le necessita primarie dei nostri bambini, ed il babywearing è una risorsa infinita per la genitorialità a contatto e per il benessere psicofisico.

Si chiama Bonding, genitorialità ad alto contatto, un legame profondo, specifico e permanente.

La nostra è una cultura a basso contatto, solo negli ultimi anni si sta riscontrando una risposta grazie anche all’incremento del babywearing, tuttavia i preconcetti e stereotipi sono ancora all’ordine del giorno e capita spesso ai genitori di sentirsi giudicati rispetto ai "metodi" educativi scelti.

Ecco alcuni dei piu comuni FALSI MITI LEGATI AL CONTATTO:

  • IL CONTATTO VIZIA: Contrariamente per il bambino il contatto è di beneficio. Il contatto non è di giovamento solo a breve durata, ma anche a lungo termine e ciò avrà impatto sulla salute e sullo sviluppo cognitivo. Studi hanno dimostrato che il contatto pelle a pelle con i bambini ha riscontro diretto sullo sviluppo neurologico, aumentando il quoziente intellettivo e abbassando la tendenza a comportamenti aggressivi in età adulta. …il tatto è uno dei primi sensi ad essere coinvolti nella comunicazione tra adulto e bambino ed il bambino in questo modo impara le prime connessioni sociali ed emotive.
  • IN QUESTO MODO NON DIVENTERA’ MAI INDIPENDENTE: Il concetto di base sicura è stato elaborato da John Bowlby il quale verificò come la madre e la relazione instaurata (una relazione sicura, costante e presente), fornisca al bebè una base sicura. Una base sicura che fornisce la sicurezza di esplorare e giocare con la consapevolezza di poter tornare alla propria base senza temere l’abbandonamento.
  • NON CAMMINERA’ MAI Gli studi ed i popoli che portano dalla notte dei tempi dimostrano che il portare promuove lo sviluppo psicomotorio e cognitivo: il bambino portato sviluppa precocemente il senso proprieccetivo e sensoriale. Il suo essere portato (con supporti adeguati ed ergonomici) non è un atto di passività ma di attività. La posizione verticale e la capacità di aggrapparsi grazie al riflesso di primordiale di grasping, lo rende competente al sostegno della nuca e del tronco.
Il lavoro del genitore è di per se già molto impegnativo, e lo diventa ancora di più quando sul proprio cammino ci si scontra con il sapere inesatto delle generazioni passate che sentono il bisogno a tutti i costi di esprimere il loro "non sapere".
Affidatevi al vostro istinto genitoriale, ascoltate il vostro bambino, e rispondete alle sue necessità, che sono certamente anche le vostre: benessere e serenità.
Buon portare e buon alto contatto

Articolo di Giorgia Lemmi (puoi trovare altri suoi articoli su Instagram @giorgialemmi.oom)

giorgia lemmi

Sono Giorgia, sono mamma di Martina e Emma e sono una Consulente Babywearing. Nella mia vita distinguo un prima e un dopo essere diventata madre, infatti la nascita della mia prima bimba ha segnato la nascita di una nuova me, dando inizio ad un risveglio interiore. Questa presa di coscienza ha richiesto uno studio in prima persona che ha segnato il mio cammino nell’ambito olistico. Nel 2017 ho concluso la mia formazione come operatrice olistica materno infantile e subito dopo la specializzazione nel mondo del portare. Un grande amore sperimentato e vissuto con entrambe le mie bimbe che ancora oggi vivo con grande passione anche e soprattutto nel trasmettere alle mamme il sapere e l’arte del portare. Mi occupo di sostegno e maternità consapevole, collaboro con diversi centri della Brianza, studi olistici, nidi e spazi polifunzionali. E grazie all’appoggio del mio comune gestisco e conduco uno spazio di aggregazione e socializzazione dedicato alle mamme (in gravidanza e post) e ai loro bimbi. Negli anni il fascino per la potenza al femminile e la gravidanza mi hanno spinta a intraprendere un master che mi ha formata per lo yoga prenatale e neonatale, come anche per la danza in gravidanza e nel post con l’utilizzo dei supporti babywearing. Vivo il portare come una bacchetta magica da utilizzare al momento del bisogno. Babywearing per me è una coccola con il proprio bimbo, è fiducia nelle proprie risorse, serenità nell’affrontare il viaggio alla maternità ma anche uno strumento comodo e pratico alla portata di tutti. Puoi trovarmi su Instagram come @giorgialemmi.oom.